Gli uomini e specialmente i mariti di donne che hanno un lavoro fuori casa, partecipano sempre di più alla cura della casa e a crescere i figli. Non vi è alcuna ragione per la quale un uomo non debba essere capace di fare, a questo riguardo, ciò che fa una donna e non debba contribuire in ugual misura allo sviluppo, all'educazione e a dare un senso di protezione ai suoi figli. Il beneficio che si ricava da tale aiuto va perduto se l'uomo fa tutto ciò come se fosse un favore fatto esclusivamente alla moglie, perché ciò significa che non riconosce quello che fa come parte dei suoi doveri di padre e di marito, ma piuttosto come un gesto di particolare generosità da parte sua. Invece, l'aiuto che da', dovrebbe essere dato con spirito di chi compie qualche cosa che deve essere fatto in comune con la moglie. In effetti, vi è un numero sempre maggiore di padri, le cui mogli hanno un lavoro a tempo pieno, i quali si occupano loro, in gran parte, dell'andamento della casa e dell'educazione dei figli, quando questi sono ancora piccoli.
Alcuni padri, che non sono ancora abituati all'idea di partecipare alle cure da dare ai loro figli, perdono del tempo prezioso. Mentre il padre aspetta il momento opportuno, la madre diventa esperta nel trattare con i bambini: a quel punto è molto più difficile per un padre acquistare la medesima importanza, in quanto genitore, che la madre, invece, ha già acquisito.
Molte madri, poi, sono ansiose e tese quando debbono occuparsi del loro primo nato, soprattutto all'inizio, ma non possono assolutamente rimandare questo compito: prima iniziano e prima imparano, e alla svelta, anche. Un padre con un lavoro a tempo pieno, anche se la moglie resta a casa tutto il giorno, farà molto bene, sia per i bambini sia per la moglie e per se stesso, se si prende cura, per una buona parte, dell'educazione dei bambini e dell'andamento della casa quando ritorna dal lavoro o durante i week end. La volontà e la pazienza della madre saranno già esaurite alla fine della giornata, lo stesso succederebbe se il padre dovesse rimanere solo a casa tutto il giorno con i figli. Sarà poi un'esperienza educativa per i bimbi avere a che fare con due caratteri, modi di fare e tipi di autorità diversi.
Quando un padre fa la sua parte nei lavori di casa o nella cura dei figli, fa molto di più, in effetti, che alleviare la fatica della moglie che ha dovuto fare le stesse cose tutto il giorno da sola. Quello che, in effetti, vuol dire è che lui crede che questo suo contributo sia importante per il bene della famiglia, che questo tipo di lavoro richieda una certa abilità e intelligenza e che faccia parte dei suoi doveri, così come fa parte dei doveri di sua moglie. Questo è quello che bambini e bambine dovrebbero vedere realizzarsi sotto i loro occhi ogni giorno a casa loro, per crescere senza idee discriminatorie basate sul sesso.
Per quel che riguarda il ruolo del padre nei confronti dei figli, vi sono molte cose che lui può fare: allattare i bambini con il biberon, oppure nutrirli con le pappe da preparare, cambiare i pannolini e i vestiti, asciugare le lacrime e soffiare il naso, fare il bagno e mettere a letto i bambini, leggere loro storie, aggiustare dei giocattoli rotti, far da paciere fra i figli che si bisticciano, aiutarli nei compiti a casa, spiegare regole, assegnare faccende o lavoretti da sbrigare, curarsi di vedere se vengono eseguiti e eventualmente dare loro dei consigli per migliorare il loro lavoro o per rimproverarli.
I padri possono benissimo partecipare a tutte le faccende e i lavori domestici: fare la spesa, cucinare e servire a tavola, lavare i piatti, rifare í letti, pulire la casa e fare il bucato.
Sarà un gran giorno quando il padre:
- Considererà la cura dei figli importante per sé quanto il lavoro e la carriera.
- Pianificherà i suoi orari in modo da stare molto tempo con la moglie e i figli.
- Discutendo con la moglie dove stabilirsi, metterà al primo posto, fra gli argomenti a favore di una scelta, tutto ciò che agevola la vita familiare.
- Resisterà alle pressioni dell'azienda intese a fargli cambiare spesso residenza.
- Farà sapere nel posto di lavoro che prende molto seriamente le sue responsabilità familiari, e può capitare che debba assentarsi se i figli hanno bisogno della sua presenza - come hanno sempre fatto tutte le donne che lavorano.
- Cercherà di convincere i colleghi ad assumere lo stesso atteggiamento.
li genitore che ha paura di assumere le responsabilità del comando
Vi sono molti genitori, più i padri che le madri, i quali sono spaventati all'idea di guidare e comandare i propri figli: preferiscono lasciare questo compito nelle mani delle mogli e loro si limitano semplicemente a giocare con i bambini. Padri che si nascondono dietro il giornale o che restano incollati alla televisione, ogni volta che scoppia una crisi familiare.
Alcuni di questi padri che non partecipano si giustificano, quando le mogli li rimproverano, dicendo che non vogliono che i figli li odino nello stesso modo con cui loro stessi hanno odiato i loro padri in simili occasioni. Loro preferiscono essere degli amici per i figli, invece. Certo è molto bello per dei bambini avere genitori che si comportano come amici e che sono sempre disposti a giocare con loro; tuttavia, ricordatevi che i vostri figli avranno molti amici nel corso della loro vita, ma solamente un padre e una madre. Essi hanno bisogno di genitori che si comportino come tali, pur comportandosi in modo simpatico e amichevole. Quando un genitore è insicuro o riluttante nel comandare o nel guidare, i bimbi, specialmente quelli dello stesso sesso, si sentono abbandonati o traditi. Si sentono come dei tralci di vite senza un bastone intorno a cui avviticchiarsi.
Se i genitori hanno paura a mostrarsi sicuri e di polso fermo, i loro figli continueranno a tastare fino a che punto possono spingersi, rendendo così la vita spiacevole e difficile ai loro genitori e a se stessi, fino al punto in cui ai genitori saltano i nervi. Dopo di che, i genitori si vergognano magari di essersi lasciati andare e tornano indietro sulle precedenti posizioni. Il padre il quale rifiuta il suo ruolo come capo e come guida, costringe la moglie a essere severa per due. In molti di questi casi, il padre non riesce poi, in effetti, a stabilire un rapporto amichevole con i figli. I bambini sanno molto bene che gli adulti si arrabbiano quando i bambini non si comportano bene. Se hanno a che fare con un padre che fa finta di non notare i loro capricci, finiscono per non sentirsi a loro agio. Esperimenti medici condotti su dei bambini, indicano chiaramente che i bambini possono avere più paura di questo tipo di padre piuttosto che di un padre che si interessa direttamente alla loro educazione e che qualche volta fa loro capire che è irritato. Con quest'ultimo tipo di padre, i bambini hanno l'occasione di capire e di imparare che cosa lui non sopporta e quali ne sono le conseguenze, insomma sanno con chi hanno a che fare e sanno come eventualmente evitare il peggio. Questo dà loro un certo senso di sicurezza, la stessa che provano quando superano le prime paure, quando imparano a nuotare, a andare in bicicletta o a ritornare a piedi a casa al buio. Invece, con un padre che sfugge ai suoi doveri di padre e che non mostra quando è irritato, i bambini immaginano che lui stia nascondendo una rabbia molto più pericolosa di quanto in effetti sia.
I genitori devono comportarsi come degli amici
I bambini hanno bisogno di genitori affettuosi e comprensivi
Maschi e femmine devono avere la possibilità di stare assieme ai genitori, di divertirsi con loro e, se possibile, di svolgere qualche attività insieme. Purtroppo è facile che il papà torni a casa col desiderio soprattutto di sdraiarsi in poltrona a leggere il giornale. Se capisse quale valore ha la sua compagnia, sarebbe più propenso a fare uno sforzo ragionevole. I genitori coscienziosi non devono sforzarsi oltre le proprie possibilità. Meglio giocare un quarto d'ora di buon umore, e poi dire “ora vado a leggere il giornale”, che passare tutto il giorno allo zoo, di cattivo umore.
Talvolta il padre desidera tanto che il figlio diventi perfetto, che può pregiudicare le ore di divertimento che trascorrono insieme. Il padre, ansioso che il figlio diventi uno sportivo, lo porterà in tenera età a giocare sul prato. Naturalmente ogni azione di gara ha i suoi difetti. Se il padre continua a criticare, anche in tono amichevole, il ragazzo si sentirà a disagio dentro di sé. Non sarà più un divertimento. Avrà inoltre la sensazione di non essere bravo, agli occhi del papà e ai propri. Un maschietto comincerà a interessarsi agli sport a suo tempo, se è per natura fiducioso di sé ed espansivo. Sentirsi approvato dal padre, lo aiuterà più che essere allenato da lui. Una partita sul prato è ottima cosa, se è un'idea del figlio e se è fatta per divertimento.
Un ragazzo non si sviluppa spiritualmente per diventare un uomo, soltanto perché è nato col corpo di un maschio. La cosa che gli fa sentire e lo fa agire da uomo è la capacità di imitare, di comportarsi come gli uomini e i ragazzi più grandi dei quali è amico. Egli non può comportarsi come una data persona, se non sente che questa persona gli vuol bene e lo approva. Se il padre è sempre impaziente o irritato col figlio, è probabile che il ragazzo si senta a disagio non soltanto quando sta col padre, ma anche quando si trova con altri uomini e ragazzi.
Così il padre che vuole aiutare il figlioletto a crescere come un uomo, non deve saltargli addosso in malo modo quando piange, disprezzarlo quando fa un gioco da bambine o costringerlo a praticare gli sport. Il suo scopo è di goderselo quando l'ha vicino, dargli la sensazione di essere un membro della famiglia, confidargli un segreto, portarlo qualche volta a fare delle gite.
Anche una figlia ha bisogno di un papà affettuoso
È facile capire che un maschio ha bisogno del padre per modellarsi secondo il suo esempio, ma molti non capiscono che un padre affettuoso ha una parte ugualmente importante sebbene diversa nello sviluppo di una bambina. Questa non si modellerà esattamente su di lui, ma acquisterà fiducia in se stessa come fanciulla e come donna, sentendo la sua approvazione. Per non farla sentire inferiore ai ragazzi, la bimba deve pensare e sentire che è ben accetta quando si unisce agli altri per praticare qualsiasi sport, per andare a pesca, al campeggio, alla partita insieme con gli altri, sia che voglia unirsi o no. Essa acquisisce man mano fiducia in se stessa se ha la netta sensazione che il padre si interessa a ciò che lei fa, ai suoi successi, ai suoi punti di vista e alle sue aspirazioni. Più tardi, quando i compagni di studio la vanno a trovare, è importante che egli li accolga bene, anche se dentro di sé ritiene che questi non siano in tutto e per tutto adatti a lei.
La figlia, imparando ad apprezzare in lui le qualità che sono spiccatamente maschili, si preparerà alla sua vita in un mondo che è formato a metà di uomini. Il modo in cui lei stringerà amicizie più tardi con ragazzi e uomini, il tipo di uomo di cui alla fine si innamorerà, il genere di vita matrimoniale che condurrà, tutto sarà profondamente influenzato dal tipo di rapporti da lei avuti col padre nella fanciullezza.