1 Mese
La giornata del tuo bambino è una successione di eventi che si svolgono secondo un ritmo e dei rituali ben precisi: i pasti a orari stabiliti, i cambi del pannolino, le passeggiate in carrozzina, il bagnetto… Abitudini che lo aiutano ad acquisire una certa sicurezza affettiva.
Il latte materno è senza alcun dubbio l’alimento migliore per il tuo bambino. All’inizio ha bisogno di mangiare ogni due-tre ore, in seguito l’intervallo si allunga. Ci sono però casi in cui il latte materno non è sufficiente per coprire tutti i pasti della giornata o addirittura casi in cui non si è formata la montata lattea. È necessario quindi ricorrere al latte artificiale e utilizzare il biberon che, insieme alla tettarella, va sterilizzato dopo ogni utilizzo.
Se allatti, è importante prestare molta attenzione a quello che mangi perché tutto ciò che assumi verrà trasmesso a tuo figlio tramite il latte. Evita principalmente cibi piccanti o troppo speziati e bevande eccitanti.
Attenzione anche all’uso di farmaci durante l’allattamento, che può rappresentare una controindicazione. Rivolgiti al tuo medico quando hai dei dubbi anche su altre sostanze che possono incidere in modo nocivo: prodotti dietetici (forse sei ingrassata più del dovuto, ma c’è tempo per perdere i chili di troppo), integratori alimentari o banalmente tranquillanti. Un giorno in palestra o una chiacchierata con un’amica sono sicuramente metodi più indicati per combattere lo stress o la stanchezza di questo periodo.
E se all’improvviso il sorriso del tuo bambino si trasforma in una smorfia e inizia un pianto inconsolabile? Probabilmente si tratta di una colica gassosa, disturbo molto frequente nei neonati che si verifica solitamente nel tardo pomeriggio o alla sera. Niente paura ma solo tanta calma e dolcezza: parlagli a voce bassa, prova a dargli prodotti a base di finocchio e camomilla che favoriscono il riassorbimento di aria e riducono la sensazione dolorosa e massaggiagli la pancia con gesti circolari.
In questo periodo il tuo bimbo dorme circa 16 ore al giorno e si sveglia per assecondare la sensazione di fame. Rispetto alla nascita il suo peso sarà aumentato di 500 grammi-un chilo. Vestilo con indumenti in fibre naturali (cotone, lino, lana) che non abbiano perline, strass e cuciture che potrebbero infastidirlo.
2 Mesi
A partire dal secondo mese il tuo piccolo comincia a sviluppare la vista come gli adulti. L’apparato visivo del piccolo è ancora immaturo e non gli permette di distinguere le tonalità dei colori, comincia comunque al secondo mese a svilupparsi la capacità di coordinazione nel muovere contemporaneamente i due occhi (nei momenti di stanchezza del piccolo potresti notare degli accenni di strabismo, non preoccuparti è tutto normale). Schiude le dita e gioca con le mani, graffia e si gratta. Se vede un oggetto che si avvicina, si agita e cerca di afferrarlo. Gli piace essere portato in braccio e non essere troppo sollecitato prima di addormentarsi.
L’allattamento è come il primo mese (ogni tre ore circa), le poppate con il biberon ogni 4 ore circa. Dorme più o meno 15 ore al giorno, anche in presenza di suoni e rumori che riconosce come familiari. È cresciuto di circa tre centimetri rispetto al mese scorso.
Si esprime principalmente con il pianto, che ogni volta ti mette in allarme e ti fa preoccupare perché non capisci cosa voglia comunicarti: “Che cosa succede?”, “Perché piange?”, “Avrà bisogno di qualcosa?”, “Avrà freddo? Sonno?”, “Ha le coliche che lo disturbano?”… Trascorrendo tempo insieme, a poco a poco, impari a capire i suoi bisogni e le sue richieste, riesci a calmarlo e perfino… a farti regalare un sorriso.
La pelle del tuo bambino è molto delicata. È importante cambiarlo spesso, pulirlo con prodotti specifici neutri o a bassa acidità e asciugarlo con cura. A ogni cambio è necessario lavarlo bene nelle zone intime: se non hai a disposizione acqua tiepida e sapone detergente, puoi utilizzare salviette detergenti “usa e getta”. Dopo la pulizia, ricordati di applicare una pomata protettiva all’ossido di zinco sulle parti intime e una pomata idratante sul resto del corpo.
Il bagnetto è un momento privilegiato nella vita del tuo piccolo. In acqua ritrova, infatti, la piacevole sensazione di sicurezza che ha provato quando era protetto nella tua pancia. Per lui non è solo un momento di igiene, ma anche un’occasione che lo aiuta a rilassarsi. È per questo che, di solito, è preferibile farlo la sera.
Non dimenticarti di iniziare già dal secondo mese a ritagliarti dei piccoli momenti tutti per te: prenditi cura del tuo corpo e chiedi consiglio al tuo medico per il reggipancia più adatto ed eventualmente le creme da applicare contro le fastidiose smagliature.
3 Mesi
Il terzo mese rappresenta per tuo figlio un periodo di transizione. Ogni giorno diventa più espressivo. Si interessa a tutto, osserva ogni cosa, segue i movimenti delle persone che gli stanno intorno, cerca il contatto, esplora il mondo con gli occhi, le orecchie, la bocca e le mani.
Messo prono, alza la testa, i muscoli del collo si sono infatti rafforzati e riesce a reggerne bene il peso. Comincia a reagire agli stimoli dell’ambiente esterno, fa sorrisi e le espressioni del volto aumentano.
Sorride se qualcuno gli sorride, per imitazione, ripetizione e scoperta: si esercita, impara, capisce e provoca reazioni. Gli piace ascoltare musica, cambiare posizione e non è sempre facile tenerlo fermo quando lo cambi.
Intorno ai tre mesi i suoi occhi cambiano colore e cominciano ad assumere un colore sempre più simile a quello definitivo (molti bambini hanno gli occhi grigio-blu alla nascita e lo mantengono fino a massimo un anno).
Le coliche sono meno frequenti, dorme un sonno più profondo e più tranquillo e, di conseguenza, anche tu riuscirai a riposare un po’ di più!
Spesso dopo i tre mesi dalla nascita il congedo di maternità finisce, anche se, potendo, le mamme prolungano di altri mesi perché il bambino è ancora molto piccolo.
L’importante è evitare di far coincidere due cambiamenti (lo svezzamento e la ripresa del lavoro) perché il bambino deve abituarsi gradualmente a stare per ore con una persona che non sei tu.
“Cosa faccio?”, “Riprendo a lavorare? Tutto il giorno o part-time?”, “A chi lascio mio figlio quando non ci sono?”, “I nonni, un asilo nido o una tata?, “E mio figlio come si troverà?”… Sono domande che ti frullano in testa e alle quali, con fatica, devi trovare una risposta che vada bene per te e il tuo partner, ma soprattutto per il bene di tuo figlio. Dopo aver valutato accuratamente la situazione, non esitare a raccontare al tuo bambino quello che accadrà. Basta che tu gli dica cosa sta succedendo e perché devi separarti da lui. Vedrai che si renderà conto che non lo stai abbandonando e che è solo questione di ore e poi tutto tornerà come prima.
Battesimo sì o battesimo no? E’ il momento giusto per pensarci: prenotare la chiesa, organizzare la festa e scegliere il vestitino adatto sarà un’ottima occasione per festeggiare il suo primo debutto in società.
Al terzo mese cominciano le vaccinazioni con una prima dose di esavalente, un’unica puntura con sei vaccini: difterite, tetano, pertosse, polio, epatite B, Haemophilus influenzale (contro la meningite).
4 Mesi
Giorno dopo giorno, ti rendi conto di quanti progressi sta facendo il tuo bambino. E’ attratto dai tintinnii, ha imparato a variare il volume della voce, inizia a coordinare i movimenti occhio-mano, lascia cadere gli oggetti e non riesce a riprenderli, si incanta a vedere gli oggetti colorati, soprattutto gialli, bianchi, rosa e rossi. Scopre che può fare bolle con la saliva, rumori con la bocca e, oltre ai suoni gutturali, vocalizza usando le vocali posteriori (eh, ih, uh). Comincia a sincronizzarsi con il ritmo esterno, si consolidano periodi più lunghi di sonno nelle ore serali e di veglia nelle ore diurne.
Se lo stai allattando, e devi riprendere a lavorare o non hai più abbastanza latte per le sue poppate, è necessario passare dal seno al biberon. L’uso del tiralatte inoltre ti permetterà di continuare a dare il latte materno al bimbo, pur non potendolo allattare direttamente.
Per lui non cambia solo il modo in cui riceve il latte, ma vi è anche un cambiamento di ordine affettivo che può influire profondamente sul suo comportamento. Fin dal primo giorno, infatti, il suo grande piacere è stata la poppata sia per cibarsi sia per stare tra le tue braccia e farsi coccolare dal tuo seno, che per lui è un oggetto di consolazione, piacere e crescita. Accompagna quindi questo passaggio delicato assecondando il bambino che ha bisogno di tempo per adattarsi: scandisci questo cambiamento in più settimane fino a raggiungere il tuo obiettivo.
Non dimenticarti di prestare ancora più attenzione agli oggetti che potrebbero essere pericolosi per il tuo piccolo. Evita di metterlo a contatto con oggetti piccoli e appuntiti, non indossare orecchini troppo lunghi che potrebbe tirare a sé, catenine a cui potrebbe attaccarsi, collane che potrebbe rompere e avvolgersi attorno al corpo. Utilizza le dovute precauzioni sia in casa sia fuori.
5 Mesi
Se il tuo bambino è allattato artificialmente, è il momento di parlare di svezzamento, il graduale e progressivo passaggio alle pappe. In questo periodo il fabbisogno nutrizionale del bambino cambia: riesce a stare seduto da solo (ma stai attenta che non perda l’equilibrio in avanti o indietro), l’apparato digerente si è sviluppato ed è quindi in grado di deglutire.
Per tuo figlio lo svezzamento è una tappa importante: passa, infatti, dal succhiare il latte al deglutire, da seduto, il cibo che gli dai con un cucchiaino o, se lo rifiuta, con una tettarella con il foro grosso. Scopre vari gusti, vede colori diversi, nota consistenze differenti (liquido, solido, cremoso).
La sua prima pappa, che sostituisce la poppata di pranzo, consiste in un brodo con, a scelta, crema di riso, crema di mais e tapioca, olio d’oliva e parmigiano reggiano oppure con liofilizzato di carne (manzo, pollo, agnello, tacchino) o verdure tritate (patata, carota, sedano, zucchina…). La scelta accurata degli alimenti che utilizzerai per la pappa è fondamentale: punta su cibi biologici e naturali.
Dopo due-tre settimane dall’introduzione della prima pappa, dopo pranzo o a metà pomeriggio, prova a dargli della frutta grattugiata (mela, pera, banana). Non insistere se non ne vuole più, è capace di regolarsi. Presta quindi attenzione ai suoi segnali di fame o sazietà.
Dal quinto mese il suo campo visivo è piuttosto ampio (fino a parecchi metri), migliora la capacità di presa degli oggetti che porta subito alla bocca, riesce a passare dalla posizione supina a quella prona senza problemi (e viceversa), tende le braccia verso le persone familiari, ride e vocalizza toccando i suoi giochi e si rallegra se fanno rumore.
Durante la notte, resisti alla tentazione di tenerlo nel lettino vicino a te, o addirittura nel vostro letto. Cerca di addormentarlo sempre alla stessa ora e tienilo impegnato con attività tranquille nelle due ore precedenti l’ora della nanna.
Se richiede la poppata notturna, cerca di non accendere la luce e di impiegarci il meno tempo possibile. Così facendo, lo aiuti a riaddormentarsi più facilmente. Lasciagli succhiare liberamente il ciuccio (che non va assolutamente addolcito con miele o zucchero) per tranquillizzarsi, coccolarsi o addormentarsi.
Al quinto mese deve fare la seconda dose di esavalente e, facoltative, le vaccinazioni anti pneumococco e meningococco.
6 Mesi
Cresce a vista d’occhio, il tuo bambino! Si è allungato di due centimetri ed è aumentato di 300-500 grammi. In media è lungo 66,4 centimetri e pesa 7,6 chili se è maschio, mentre se femmina è 65 centimetri per 7,150 chili. Afferra i piedi e li porta alla bocca, vocalizza usando consonanti labiali (ba, pa, ma), localizza i suoni e muove il corpo energicamente quando è contento. Manifesta chiaramente le sue preferenze e potrebbe protestare se viene preso in braccio da chi non conosce.
Se allatti ancora al seno, comincia lo svezzamento secondo i suggerimenti indicati nel mese precedente.
Se invece hai già iniziato, continua la diversificazione del cibo in modo progressivo. Fagli provare cibi diversi cosicché possa scoprirne i vari gusti. Il latte rimane l’alimento base, ma puoi inserire nel suo menù lo yogurt naturale (senza aggiunta di zuccheri) a metà pomeriggio o a metà mattina, alternandolo con la frutta grattugiata. Può iniziare a bere l’acqua da una tazza o un bicchiere di plastica.
I tempi variano da bambino a bambino, ma generalmente intorno ai sei mesi compaiono i dentini. I primi sono gli incisivi centrali inferiori, seguiti da quelli superiori. Se il bambino avverte fastidio lo manifesta chiaramente. Si lamenta, può avere un’abbondante salivazione, irritazioni e arrossamenti cutanei, febbre e voglia di mordere tutto quello che mette in bocca. Per alleviargli il male, puoi massaggiargli con le dita le gengive che sono gonfie oppure comprargli gli anelli da dentizione, che puoi raffreddare in freezer. Mordendoli troverà un po’ di sollievo.
In queste settimane comincia a gattonare, il tuo cucciolo esplora lo spazio muovendosi a quattro zampe! Fai attenzione agli spigoli dell’arredamento, alle prese della luce, ai fili vaganti, alle scale, a oggetti che potrebbero rompersi se urtati… Ti sembra di aver pensato a tutti i possibili pericoli? Il tuo piccolo è più abile di te a trovarne di nuovi… Non perderlo d’occhio e segui tutti i suoi spostamenti.
È ora di fare un bilancio della sua salute: controllo del peso, lunghezza e circonferenza cranica, vista, udito, comportamento e reazioni, genitali, cuore. Parla con il pediatra di eventuali problemi di alimentazione e sonno.
7 Mesi
Rimane seduto più a lungo, gattona rinforzando i muscoli delle gambe, ripete suoni e sillabe, si diverte a guardare la sua immagine riflessa allo specchio, inizia a sviluppare anche una memoria visiva che gli permette di anticipare gli eventi della routine quotidiana, capisce il suo nome e associa parole ad attività familiari (per esempio, bagnetto, pappa, nanna…). È cresciuto di un paio di centimetri e pesa 300-500 grammi in più rispetto al mese precedente.
Curioso e vivace, vuole conoscere tutti gli oggetti che ha intorno: gli occhi gli insegnano il colore, le mani la forma e la grandezza, la bocca il gusto e la consistenza. Prova a stimolarlo circondandolo di giochi di diverso colore, forma e materiale (plastica morbida e rigida, legno, peluche, cartone rigido…).
La sua agilità si è sviluppata e riesce a passarsi gli oggetti piccoli da una mano all’altra, getta gli oggetti per terra e, quando non li vede, è come se per lui non esistessero più.
Si diverte a scoprire il suo corpo con le mani: si tocca il naso, le orecchie, la testa, l’organo genitale quando è senza pannolino… Approfittane per chiamare le parti del corpo con il loro nome. Parlagli in modo chiaro, ripeti più volte le parole, leggigli fiabe o libri per bambini piccoli con illustrazioni colorate, che abbiano magari anche alcune parti tattili (di cotone, lana, velluto, pelo…). In questo modo sviluppi in lui la curiosità e l’esplorazione e stimoli l’apprendimento del linguaggio.
È importante che impari a stare da solo per qualche minuto. Per esempio, se piange di notte, aspetta qualche minuto prima di intervenire perché, a poco a poco, deve familiarizzare con l’ambiente in cui si trova e imparare a richiamare la tua attenzione quando ha davvero bisogno di te. In ogni caso, quando l’hai raggiunto, rassicuralo sorridendo, fagli sentire il tuo contatto, parlagli dolcemente. Si renderà conto di non essere solo, si tranquillizzerà e potrà ritornare a dormire serenamente, sapendo che ci sei tu accanto a lui.
Al settimo mese si inserisce la seconda pappa, la sera. Al posto della carne puoi introdurre il pesce fresco ben cotto (merluzzo, nasello, sogliola, trota, salmone), il prosciutto cotto oppure formaggi freschi (ricotta, robiola, crescenza).
8 Mesi
A questa età vive le prime angosce da separazione in modo consapevole. Sa che esiste indipendentemente da te e dal suo papà e quando vi vede andare via, non capisce ancora che dopo ritornate da lui. Si sente abbandonato e piange. È normale, ma è una tappa fondamentale per la sua crescita… L’unica cosa che potete fare è consolarlo, spiegargli per quale motivo non potete stare sempre con lui e dirgli quello che provate anche voi quando vi allontanate.
Giorno dopo giorno guadagna in autonomia: cerca il cucchiaio che cade a terra o il gioco che ha lanciato per la stanza, si diverte a giocare a “cucù”, “bau-cetti” e “bubu sette”, ride a vedere la sua immagine allo specchio e rimane sorpreso quando, allungando le mani per toccare il bambino che vede, non ci riesce.
Gli piace essere al centro dell’attenzione e avere un pubblico tutto per lui. Ha memorizzato i volti delle persone che vede più spesso, le loro voci, i loro odori, comincia a chiamarle a modo suo, a comunicare con loro e sa che da ciascuno ha reazioni diverse.
Apprezza sempre più le scoperte e l’interazione. Ogni evento della routine quotidiana è per lui, ma anche per te, un’esplosione di emozioni e sensazioni: ha sete, gli dai da bere; ha fame, gli prepari la pappa; è bagnato, lo cambi con tanto amore; piange, lo prendi in braccio e faresti di tutto per riuscire a consolarlo; sorride… e vai in brodo di giuggiole. Tutto diventa un’occasione per alimentare il vostro legame unico.
I pasti sono ben impostati: mantiene infatti due biberon (la mattina e la sera prima di andare a nanna), fa due pasti e due spuntini (uno a metà mattina e uno a metà pomeriggio). Continua regolarmente a fargli sperimentare nuovi gusti.
Alcuni bambini provano a mangiare da soli: prendono il cucchiaio e lo portano alla bocca oppure il cibo con le mani. Puoi dargli un biscotto (da sciogliere nel latte o da addentare per stimolare l’uso dei dentini), un pezzo di pane e da bere, oltre all’acqua, il succo di frutta.
Al momento del pasto potrai decidere di aiutarti con l’uso del seggiolino da tavolo, che potrai anche portare con te in occasioni di pranzi o cene fuori casa, o del classico seggiolone, dove il tuo bimbo potrà anche schiacciare un pisolino subito dopo la pappa.
E tu, come ti senti? Il bimbo ha già otto mesi e probabilmente dedichi ancora la maggior parte del tuo tempo a lui e ai suoi bisogni. Ciò non vuol dire però che tu non possa pensare anche ai tuoi: un corso di yoga o pilates faranno sicuramente bene al tuo benessere psicofisico.
9 Mesi
È il momento di fare una visita per controllare lo sviluppo psicomotorio del tuo bambino: udito, vista, cuore, polmoni, organi genitali, gola, denti. I pediatra valuta anche le reazioni che ha quando perde l’equilibrio, quando interagisce con te e con lui (che, a suoi occhi, è uno sconosciuto), e verifica che la crescita sia nella media, cioè sia lungo circa 70 centimetri e pesi intorno agli otto chili.
Il tuo piccolo ormai partecipa sempre di più alla vita in famiglia: ride, batte le mani, indica quello che vuole, continua a vocalizzare, a sillabare (ma, pa, ta, ba) e comincia a unire sillabe formando le prime paroline. Per la prima volta, ti potresti sentir chiamare: “Mam-ma”. Una gioia indescrivibile che ti riempie di emozione!
Passa la maggior parte del suo tempo a giocare da solo, ma attenzione, devi proporgli giochi sempre nuovi, oggetti mai visti, attività ogni volta diverse per mantenere viva la sua curiosità e la voglia di sperimentare. Si diverte a battere sul tavolo oggetti che fanno rumore, a scuotere le chiavi, a gattonare per casa alla scoperta del suo mondo.
Ci sono momenti, invece, in cui preferisce interagire con te, il papà e i fratellini più grandi. Adora esplorare i volti con le mani, toccare i capelli, il corpo, la bocca… gioca con il suo bavaglio, il ciuccio e qualsiasi oggetto a portata di mano. Non gli piace aspettare se ha fame e si spaventa se sente rumori forti come un frullatore, un trapano o un martello pneumatico.
Nella sua pappa puoi introdurre verdure dal sapore più deciso come il cavolfiore, i broccoli e il sedano.
Fatti forte e lascia il tuo bambino qualche ora la settimana ai tuoi genitori, ai suoceri o ad una persona di tua fiducia: è importante che ti ritagli un momento di intimità con il tuo partner o anche solo per te stessa. Sforzati di riprendere, anche se solo in parte, le tua attività e perché no anche un po’ di esercizio fisico.
10 Mesi
L’imitazione dei gesti che vede fare dalle persone intorno a lui (applausi, saluti, mandare baci con le mani…) e la riproduzione dei suoni che sente diventano sempre più naturali, afferra tutto e si diverte a studiare gli oggetti, a toccarli, ad agitarli, a morderli, desideroso di scoprire come sono fatti.
Gli piace giocare con il telefono e il telecomando. Schiaccia i tasti a caso per vedere cosa succede e si meraviglia se il televisore si accende. Gattona sempre più velocemente, si sente più sicuro e si avventura da solo e senza timore alla scoperta dello spazio. Ricordati di non perderlo d’occhio! Non ha ancora capito quali possono essere le situazioni di pericolo. Per evitarle cerca di dotare la tua casa di tutta una serie di prodotti che rendano più sicuro il tuo bambino durante le sue esplorazioni come blocca porte, paraspigoli, copri presa, barriere per fornelli e proteggi dita.
Si attacca ai bordi del lettino, del tavolo o alle tue gambe e cerca di puntare i piedi per alzarsi dritto… ma spesso perde l’equilibrio e cade a terra. È da ammirare però ogni suo tentativo di crescita…fagli indossare un caschetto di sicurezza, starai più tranquilla anche tu!
Quando fa il bagnetto si diverte a giocare e… a schizzare ovunque intorno a lui, gli piace vedere l’acqua scorrere dal rubinetto, toccarla per scoprire cosa succede e vederla scorrere via dal lavandino. È abitudinario, non gli piacciono i cambiamenti, a meno che non sia tu a stabilirli. In questo caso si sente protetto e capisce che la novità è stata decisa da chi gli vuole bene.
Fai in modo che non acceda a cassetti con medicinali e trucchi attrezzando il tuo bagno con blocca ante o blocca sportelli.
Ci sono giorni in cui mette a dura prova la tua pazienza gettando a terra una, due, tre, dieci volte di seguito lo stesso oggetto, come se volesse verificare le leggi di gravità. E tu, ogni volta, ti abbassi a raccogliere l’oggetto e glielo ridai, nella speranza non cada più. Ogni lancio è per lui un’esperienza nuova in cui sperimentare il suono, la sua forza e il suo potere di interazione con gli altri. Il modo migliore per gestire la situazione è cercare di distarlo: proponigli un gioco nuovo o mostragli qualcosa di interessante da fare in un’altra stanza.
Tra i sei e 12 mesi continuano a spuntare nuovi dentini: prima gli incisivi laterali superiori, poi quelli inferiori. In totale dovrebbe avere circa otto denti e può quindi cominciare a mangiare pezzettini di cibo. Tutto dipende da quanto riesce a masticare.
Puoi introdurre nuove verdure: polpa di pomodoro, melanzana, finocchio e prezzemolo.
11 Mesi
Ogni giorno ti meravigli dei suoi enormi progressi: si rotola, si alza in piedi aggrappandosi dove può; ha perfezionato i movimenti delle mani e, anziché raccogliere gli oggetti con la mano a cucchiaio, usa pollice e indice con una presa “a pinza”; se lo chiami per nome, si gira a guardarti; segue semplici istruzioni come, per esempio: “Mettilo a terra”, “Portalo qui”, “Fai ciao a papà”… Capisce quando parli di pappa e va al seggiolone, quando prendi la sua giacca, guarda il passeggino…
Si diverte a far rotolare la palla, a tirare giocattoli con la corda e a vedere che l’oggetto si muove con lui, a impilare giochi o bicchieri di plastica che infila uno dentro l’altro per costruire torri e ama togliere gli oggetti dal contenitore porta-giochi.
Lodalo per i suoi piccoli successi quotidiani e non arrabbiarti se non riesce a capire.
Il tuo piccolo è un universo di sorprese, affettuoso, prodigo di baci e abbracci e non perde occasione per dimostrarti che ti cerca e vuole stare con te e il papà. Ha imparato a scuotere la testa e a dire “no”; se gli porti via un gioco, potrebbe ribellarsi, ma è ancora piccolo per essere geloso dei suoi giochi.
La maggior parte dei bambini a questa età cerca di camminare, ma non ti preoccupare se il tuo non accenna a farlo. Ogni bambino ha il suo ritmo di crescita e non bisogna forzare i suoi progressi.
Dopo aver imparato a stare in piedi, se lo tieni per le mani per farlo sentire più sicuro oppure gli compri un giocattolo “primi passi”, a un certo punto comincerà a camminare. Provando e riprovando, rafforza le gambe, stabilizza l’equilibrio e prende confidenza con la posizione eretta.
È attirato dalle scale. Fai attenzione a non lasciare che si avventuri da solo… Forse è meglio mettere dei cancelletti che gli impediscano il passaggio.
Ricordati che bisogna fare il terzo richiamo di esavalente, la puntura con sei vaccini: difterite, tetano, pertosse, polio, epatite B, Haemophilus influenzale (la meningite).
12 Mesi
Un anno insieme al tuo piccolo, 365 giorni da mamma, 52 settimane di emozioni, gioie, piccole difficoltà quotidiane, grandi soddisfazioni, continui progressi...
Da qualche settimana il tuo bambino cerca di camminare, si appoggia al divano, alle sedie e, dopo essersi messo in posizione eretta, si sforza di lanciarsi solo alla scoperta dell’ambiente intorno.
Procuragli un paio di scarpe morbide e comode, con suole elastiche che lascino la massima libertà alle articolazioni del piede. Passo dopo passo, grazie al peso del corpo e al lavoro che i muscoli della pianta compiono per rispondere alle sollecitazioni, si formerà la “volta” del piede e riuscirà a camminare in modo sicuro e spedito.
A 12 mesi un bambino maschio è lungo in media 74,3 centimetri e pesa 9,750 chili, mentre una femmina 72,6 centimetri per 9,250 chili.
Quando esci con lui presta la massima attenzione al suo abbigliamento, ai possibili pericoli, cerca di mantenere alto il suo interesse per l’ambiente circostante, parlagli, spiegagli dove vi trovate, cosa fate, perché siete in quel posto e rispondi alle sue esigenze.
Il tuo bambino comincia a capire il concetto di dare-avere. Se gli fai il solletico, cerca di fare altrettanto, se ti dà un gioco, subito dopo lo vuole indietro…
A un anno può mangiare quasi di tutto (evita, per esempio, il cioccolato). I pasti diventano un’occasione per favorire il suo sviluppo sociale. È interessato a quello che mangiano gli adulti e, se possibile, fai coincidere questi momenti.
Il cibo che gli dai influenza le sue preferenze alimentari future; cerca quindi di seguire un’alimentazione varia, sana e corretta. Pasta, carne, pesce cotto, uova ben cotte, verdure, frutta, latticini interi sono alimenti indispensabili per la sua crescita.
Se pensi di organizzare una festa di compleanno, non rimanere delusa, ma sappi che non capisce cosa sta succedendo. Sarà felice di avere nuovi giochi, di stare con gli amichetti, di vedere persone a lui familiari, ma non avrà chiara l’idea che si sta festeggiando il suo primo compleanno. Si divertirà a vedere intorno a sé i colori dei festoni, dei palloncini e dei pacchi regalo che riceverà. Che spasso poi osservarlo e fotografarlo mentre spegne la sua prima candelina!
Il bambino di un anno: libertà ed esplorazione
Il fascino della libertà
Un anno è un'età meravigliosa. Il vostro bimbo cambierà in moltissime cose: nel mangiare, nel modo di esplorare l’ambiente, nei suoi desideri, nel sentimento verso se stesso e gli altri. Quando era piccolo e bisognoso di assistenza, potevate metterlo dove volevate, dargli i giocattoli che ritenevate più adatti per lui, e i cibi ritenuti migliori per il suo stomaco. Quasi sempre vi lasciava prendere volentieri ogni iniziativa e accettava tutto di buona voglia. Tutto diventa più complicato quando compie un anno. Egli sembra rendersi conto che non rimarrà una bambola tutta la vita, ma diventerà un essere umano con idee proprie e una sua volontà.
Quando gli suggerite qualcosa che non gli garba egli sente che deve imporsi. La sua natura glielo impone. Dice soltanto “no” con le parole e con i gesti, anche se è qualcosa che gli piace fare. Gli psicologi lo chiamano “negativismo” ; i genitori lo chiamano “quel periodo terribile del no”. Ma provate un momento a pensare che cosa gli succederebbe se non dicesse mai di “no”. Diventerebbe un fantoccio, un uomo meccanico. Non potreste resistere alla tentazione di guidarlo sempre, ed egli cesserebbe di imparare e di svilupparsi. Quando sarà abbastanza grande da andare per il mondo, prima a scuola e più tardi a guadagnarsi il pane, tutti approfitteranno di lui. Sarà sempre un buono a nulla.
La passione di esplorare
Il bimbo di un anno ha il demone dell’esplorazione. Va a frugare in ogni angolo più riposto, tocca i mobili scolpiti, scuote il tavolo o tutto ciò che non è inchiodato per terra, vuol togliere ogni libro dalla biblioteca, si arrampica dappertutto, ficca oggetti piccoli dentro oggetti grandi e poi oggetti grandi dentro oggetti piccoli. I genitori stanchi lo definiranno “un ficcanaso” e il loro tono di voce farà capire chiaramente che lo considerano una vera peste. Probabilmente non si rendono conto di quanto sia importante questo periodo per il bimbo. Un bambino deve scoprire la forma, le dimensioni e il movimento di ogni cosa nel mondo e mettere alla prova la sua abilità, prima di poter avanzare alla fase successiva, allo stesso modo come dovrà seguire le varie classi: asilo, elementari prima di andare alle superiori. Il “ficcare il naso dappertutto» è segno che è sveglio di mente e di spirito.
Probabilmente avete già capito che non è mai tranquillo, quando è sveglio. Non è nervosismo, ma un impulso vero e proprio. Egli è fatto in modo tale che certamente continuerà a imparare e ad esplorare tutto il giorno.