Vi sono alternative
Chi darà loro l'affetto, una guida ferma e un certo interessamento alle loro domande e ai loro successi, tutte cose che dei bravi genitori danno naturalmente e spontaneamente? La cosa migliore sarebbe che gli orari di lavoro del padre e della madre fossero congegnati in modo che entrambi potessero avere per il lavoro un ragionevole periodo di tempo e potesse restare a casa o l'uno o l'altro per una buona parte della giornata.
Tutto ciò è molto facile da organizzare quando i genitori hanno occupazioni come, per esempio, studente all'università, insegnante, assicuratore, artista o scrittore. Anche un medico, un infermiere o un'infermiera, un assistente sociale riescono spesso a avere degli orari di lavoro, diciamo così, non tradizionali, e quindi più flessibili. Una signorina, una baby sitter, può poi curarsi dei bambini quando i genitori non sono a casa. Un'altra soluzione sarebbe che uno dei genitori facesse per i primi tre anni dopo la nascita del bambino o della bambina un lavoro non a tempo pieno, fino a che il bambino o la bambina fosse grande abbastanza per frequentare, per una buona parte della giornata, un asilo.
Un parente con cui i genitori sono molto legati potrebbe essere il sostituto ideale, tuttavia un parente che viva non lontano e che sia disposto a accettare una simile responsabilità è molto difficile da trovare oggi. Alcuni genitori che lavorano assumono una donna di servizio o una baby sitter oppure una signorina che va a casa e si prende cura del bambino per una buona parte della giornata. Se questa persona si ferma per quasi tutta la giornata, è molto facile che essa finisca per avere una certa influenza sulla personalità in sviluppo del bambino o della bambina. I genitori, quindi, dovrebbero cercare di trovare una persona che mostri di avere lo stesso tipo di affetto, di interessi, di attenzione e di controllo che loro stessi hanno nei confronti dei bambini.
Affidare i bambini giornalmente a un'altra famiglia
Risulta meno caro che una bambinaia a casa tutto il giorno e, forse, è anche più consigliabile sotto alcuni punti di vista, affidare durante la giornata il vostro bambino o la vostra bambina a un'altra madre, che però non si sforzi di badare a più di quattro bambini di età inferiore ai cinque anni, o a più di due di età inferiore ai due anni, compresi i suoi. Una specie, insomma, di asilo familiare. In alcune città, gruppi di genitori hanno organizzato da loro stessi dei centri di assistenza giornaliera ai bambini, sempre su base familiare. Molti preferiscono un tipo di soluzione, in cui due persone si prendono cura di otto bambini in casa propria; così la persona o le persone incaricate non si scoraggiano per il fatto che il lavoro può essere pesante e difficile, e per il fatto che restano isolate tutto il giorno senza mai vedere persone della loro stessa età, dal momento che non sono sole a svolgere tale compito.
Questo tipo di asili familiari è molto diverso dalla più comune situazione in cui una persona si prende cura di un gruppo di bambini a solo scopo di lucro, senza veramente preoccuparsi delle reali necessità dei bambini sotto la sua tutela.
I genitori dovrebbero osservare per un certo periodo, cioè per alcune settimane, il modo in cui una baby sitter o una bambinaia o una donna che si cura di un gruppo di bambini reagiscono e trattano i loro propri bambini; e solo dopo aver a lungo esaminato la situazione, decidersi a affidare i loro bambini a una di queste persone.
Le qualità che un sostituto dei genitori deve avere
La cosa decisamente più importante è la personalità e l'atteggiamento della persona nei confronti dei bambini. Molto probabilmente sarà una donna, e essa dovrebbe mostrarsi, nei confronti dei bambini tenera, affettuosa, comprensiva, sensibile e avere anche una certa fiducia in se stessa. Dovrebbe essere un tipo che ama i bambini, senza però asfissiarli con il suo affetto; dovrebbe essere capace di tenerli a freno senza però sgridarli continuamente e senza essere troppo severa. Insomma, dovrebbe essere capace di avere rapporti sereni e distesi con i bambini. E di grande importanza avere il vostro bimbo o la vostra bimba con voi, quando intervistate una persona che volete assumere perché resti con i bambini. È molto più facile per voi predire quale sarà il suo comportamento con i bambini da quello che fa piuttosto che da quello che dirà. Evitate di assumere una persona permalosa, brontolona, confusionaria, priva di spirito oppure piena di teorie. Il primo errore che i genitori commettono è quello di cercare una persona che ha « molta esperienza ». È evidente che si debbano sentire più tranquilli se affidano i loro bimbi nelle mani di una persona che sa che cosa deve fare in caso di colica o di difterite. Ricordatevi però che le malattie o le disgrazie non costituiscono che una piccola parte della vita di un bimbo, quello che veramente conta sono i minuti e le ore di tutti i giorni. Una persona con una certa esperienza va bene, purché questa sia accoppiata a una personalità che si riveli piacevole a contatto con i bambini; la sola esperienza non basta proprio.
Una persona che è pulita e prudente vale più di una persona che ha molta esperienza. Non potete accettare una persona che si rifiuta di preparare la pappa del bambino secondo la prescrizione o secondo le istruzioni. Tuttavia, ricordatevi che vi sono molte persone disordinate, che sono però molto prudenti quando pensano che sia importante esserlo. Meglio una persona che non è troppo severa che una persona che è troppo rigida e troppo tesa. Molti genitori hanno l'impressione che l'influenza di questa persona che li sostituisce nell'educazione dei figli possa essere determinante per la personalità dei loro bambini. Probabilmente non è così importante, soprattutto per un bambino molto piccolo. Anche se i bambini imparano dalla signorina a usare alcune forme dialettali o sgrammaticate, se le dimenticano ben presto se queste forme non vengono usate dai genitori o dai loro amici.
Un problema molto comune si verifica se per caso la nonna o la baby-sitter mostra una particolare simpatia per il più piccolo dei bambini, quello o quella che lei stessa ha visto nascere. Magari lo chiama o la chiama per gioco « il mio bambino o la mia bambina ». Se è solamente un modo di dire e, in effetti, lei è altrettanto affezìonata anche ai bambini più grandi e loro lo sanno, non c'è niente di male. Se invece gli altri bambini si accorgono di non essere altrettanto amati e lo fanno capire dalle loro reazioni o gelosie, allora la nonna o la tata i
a non possono rimanere. È un errore gravissimo lasciare bambini affidati a una persona che non dà loro un senso di sìcurezza.
A volte giovani genitori inesperti decidono di ricorrere all'aiuto di una bambinaia che non dà loro completa fiducia perché sono ormai convinti che tanto non c'è di meglio, o perché l'interpellato si sofferma su un argomento particolarmente convincente, come la garanzia di sicurezza per il bambino. Invece i genitori non debbono smettere di guardarsi attorno finché non trovino chi li soddisfi davvero in tutto.
Esiste la tendenza diffusa, e umanamente comprensibile, a impos-sessarsi del bambino. Certe bambinaie hanno un grande bisogno di impadronirsi del bambino, di escludere i genitori e dimostrare che sanno sempre cavarsela meglio di loro. Possono anche non rendersi conto di questo bisogno e agire inconsciamente. È assai difficile che mutino atteggiamento.
D'altro canto, è naturale che i genitori siano inconsciamente gelosi della dipendenza e dell'affetto che il bimbo mostra nei confronti della bambinaia. Ciò può indurli a critiche eccessive, a volte irrispettose, dell'operato della bambinaia.
È certo che un bambino si affeziona a una brava tata, e è altrettanto certo che i genitori provano spesso fitte di gelosia. Basta però che se ne rendano conto e lo ammettano onestamente, perché i rapporti si distendano.
In un certo senso, dunque, il problema principale, per genitori e baby-sitter sta nell'essere sempre pronti a comunicare, rispettare le i buone intenzioni e le opinioni reciproche, e cooperare per l bene del bambino.
La cura di bambini che hanno superato i tre anni e i cui genitori lavorano fuori casa
Molti bambini tra i due e i tre anni cominciano a essere abbastanza indipendenti e estroversi, per cui traggono gran profitto e si divertono quando stanno in gruppo con altri bambini: in un asilo, per esempio.
Dopo i sei anni, e specialmente dopo gli otto anni, i bambini e le bambine cercano l'indipendenza e la compagnia di adulti, che non facciano parte della famiglia (si attaccano particolarmente ai loro insegnanti) oppure quella di altri bambini, per avere contatti e per scambiare idee con dei coetanei.
Essi possono passare ore e ore con i loro coetanei, senza sentare il bisogno di un adulto al loro fianco, che dia loro un senso di sicurezza
Finita la scuola devono però avere la sensazione di appartenere a una casa, a un luogo, anche se magari si scordano dì ritornarci subito. Un vicino o una vicina di buon cuore, o con spiccati sentimenti materni o paterni, può fungere da buon sostituto dei genitori fino a che i genitori tornano a casa dal lavoro. I doposcuola dove i bambini possano giocare sono particolarmente utili per quei bambini é cm genitori lavorano tutto il giorno.
La tentazione di viziare i propri figli
I genitori che lavorano forse si renderanno conto che, siccome non godono abbastanza della compagnia dei loro figli, o forse perché sentono colpevoli per vederli così di rado, hanno la tendenza a riempirli di regali, e a sottostare a tutti i loro capricci anche se irragionevoli; di solito, gliele lasciano passare tutte. Quando i bambini si accorgono che i genitori cedono facilmente, questo, anziché accontentarli, li rende ancora più esigenti. Mentre è giusto che i genitori che lavorano diano ai loro figli tutto l'affetto e la comprensione che viene loro naturale di dare, è importante che essi si sentano liberi di comportarsi diversamente quando sono stanchi, tengano conto anche dei propri desideri, spendano il denaro in maniera ragionevole e si aspettino un normale grado di cortesia e di considerazione. ln altre parole, i genitori devono agire come persone fiduciose in se stesse. I bambini ne verranno fuori non solo migliori, ma godranno anche di più della loro compagnia.