Che cosa è e che cosa non è la stitichezza?
Un neonato fa la sua evacuazione sempre alla stessa ora del giorno, un altro in ore diverse. Entrambi sono ugualmente sani. Non vi è nessun vantaggio a cercar di rendere regolare il bambino che non lo è. In primo luogo, di solito non si può ottenere tale risultato. In secondo luogo, vi è il pericolo di turbare emotivamente il bambino se continuate a cercare di fargli fare una cosa che non è disposto a fare.
Non si tratta di stitichezza, quando un bambino allattato al seno ha una scarica soltanto a giorni alterni, perché le feci sono ancora piuttosto molli. Forse potreste chiamarla una pseudo stitichezza, quando si sforza di spingere fuori feci liquide senza riuscirvi, ma non si tratta della stipsi comune.
La stitichezza nell’allattamento artificiale
Si ha un certo tipo di stitichezza quando le feci di un bambino alimentato con latte artificiale diventano dure e formate, cosi e l’emissione può riuscire dolorosa. Consultate il medico in proposito. Se non vi è possibile farlo, potete tentare alcuni rimedi. Questo tipo di stitichezza potrebbe migliorare aggiungendo succo di purea di prugne alla dieta del bambino. Potete cominciare con due cucchiaini di prugne (cotte o in scatola) o di succo (fatto in casa con le prugne cotte oppure quello in scatola), nel pasto delle 18. Se non basta, aumentate a quattro cucchiaini di prugne o di succo o anche più. Alcuni bambini hanno i crampi se mangiano le prugne, ma la maggior parte le sopporta benissimo.
La stitichezza cronica
È meno comune nel neonato più grande e nel bambino, specialmente se seguono una dieta variata, compresi cereali, verdura e frutta. Se il bambino diventa stitico, non cercate di curarlo da soli, ma ricorrete al medico, perché non siete sicuri di ciò che dovete fare. È molto importante, qualsiasi trattamento dobbiate seguire, di non preoccupare il bambino con la funzione del suo intestino. Non fate discorsi seri con lui a questo proposito, né mettetelo in relazione con i germi o con la sua salute. Non incoraggiatelo a tener conto delle sue scariche e non controllatele troppo neppure voi. Evitate i clisteri. Fate ciò che prescrive il medico in modo deciso e gaio e il più in fretta possibile, sia che si tratti di una dieta o di una medicina o di ginnastica, senza entrare in particolari col bambino sul perché; altrimenti ne farete un ipocondriaco.
Ma supponiamo che non possiate consultare il medico, e il bambino, che è sano in tutto il resto, a poco a poco entri in una fase di stitichezza. Naturalmente, se ha qualche sintomo di malattia, dovete portarlo dal medico a ogni costo. Dategli più frutta e verdura, se gli piacciono, due o tre volte al giorno. Se è già grande, tenete a portata di mano prugne crude e fichi per qualche spuntino fra un pasto e l’altro. Anche i succhi di frutta e di verdura sono d’aiuto.
Sorvegliatelo affinché faccia molto moto. Se il bambino ha 4 o 5 anni o anche più e continua ad avere scariche piuttosto dure e irregolari, ma non dolorose, nonostante tutti i vostri sforzi con la dieta, state tranquilla finché potete farlo visitare dal medico.
L’olio minerale non è considerato adatto: se gli va di traverso, qualche goccia gli può arrivare nei polmoni, e causargli una forma di irritazione polmonare cronica.
La malattia di Hirschsprung
Si tratta di una rara forma di stitichezza totale che è presente dalla nascita e che provoca un progressivo rigonfiamento dell’addome. È causata dalla mancanza congenita dei nervi che provocano la contrazione dei muscoli intestinali in un certa parte dell’intestino crasso. La dieta non ha alcun effetto su questa malattia e sarà necessario somministrare un clistere per consentire al bambino di andare di corpo. Questo genere di stitichezza richiede approfondite analisi e forse un intervento chirurgico.
Stitichezza psicologica
Vi sono due tipi di stitichezza, prevalentemente di origine psicologica, che si manifestano verso l’uno o i due anni. Se i bambini a questa età hanno delle defecazioni dolorose perché le feci sono indurite, è probabile che reagiscano rifiutandosi in seguito di evacuare per paura di sentire di nuovo male. Se non evacuano per uno o due giorni, le feci si induriranno, essi sentiranno male di nuovo quando dovranno defecare e il problema diventerà un circolo vizioso senza soluzione. Qualche volta succede che un genitore assume un atteggiamento autoritario quando deve insegnare al bambino come servirsi del water o del vasino; in questo caso, i bimbi già grandicelli e con una personalità già parzialmente sviluppata possono reagire istintivamente, rifiutandosi di evacuare e diventando così stitici alla lunga.
La stitichezza dolorosa e come porvi rimedio
Se avete un bambino di 1, 2 o 3 anni che ha dolori nella defecazione dovete porvi rimedio immediatamente, altrimenti il bambino si tratterrà dall’evacuare per paura di sentir male e diventerà così sempre più stitico. Vi sono alcune preparazioni che servono a prevenire l’indurimento delle feci. Uno di questi preparati è composto di bacilli acidofili e olio minerale e ha un lieve sapore di cioccolato. Un cucchiaino ogni sera dovrebbe essere sufficiente per mantenere le feci sempre molli. Un altro preparato è l’olio minerale, però può irritare i polmoni mentre lo si manda giù e per questo non si può somministrare ai bambini troppo piccoli, bisogna aspettare finché sono grandi abbastanza da poterlo bere stando seduti. Ha anche un altro svantaggio e cioè, man mano che si aumenta la dose da uno a due o tre cucchiaini, è probabile che all’inizio sia troppo poco e poi sia troppo e provochi delle piccole scariche che possono allarmare il bambino che vorrebbe essere sempre a posto e pulito. Comunque è comodo avere in casa l’olio minerale quando vi mancano altri preparati. Ricordatevi però che nessuno di questi preparati è un vero lassativo e non è perciò in grado di rammollire delle feci già dure, servono di solito a prevenire l’indurimento delle feci. Date un cucchiaino ogni sera almeno per un mese, in modo che il bambino si tranquillizzi e si convinca che il dolore non ritorna in concomitanza con l’evacuazione. Diminuite quindi la dose gradualmente. Se la stitichezza accenna a ricomparire, dategli la dose intera per un altro mese o per tutto il tempo che è necessario.
Ovviamente prima di tutto ciò consultate il medico.
La stitichezza transitoria
È frequente nel corso delle malattie, specialmente se c’è febbre. Una volta i genitori la consideravano il sintomo più importante da curare e ritenevano che il bambino non potesse cominciare a guarire finché non fosse ben “ripulito”. Qualcuno credeva perfino che la stitichezza fosse la causa principale della malattia. Bisogna capire che ogni malattia, che può dare un senso di malessere per tutto il corpo, influisce facilmente sullo stomaco e sull’intestino rallentandone la funzione, togliendo l’appetito, magari provocando anche vomito. Questi sintomi possono comparire parecchie ore prima degli altri. Il medico in linea di massima prescriverà un purgante. Se dovete curare un bambino ammalato senza l’aiuto del medico, non preoccupatevi troppo dell’intestino. È meglio fare troppo poco che troppo. Se non mangia nulla, il suo intestino non avrà molto da lavorare. Se siete sicuri che abbia soltanto un raffreddore o una malattia contagiosa e non ha evacuato per due o tre giorni, potete fargli un clistere, se proprio volete.
Stitichezza spastica
In questo tipo di stitichezza le feci vengono emesse sotto forma di palline dure. Compare nel corso dell’allattamento artificiale o della dieta solida regolare. Alcune parti dell’intestino crasso diventano spastiche e trattengono piccole masse di feci, che poi si prosciugano diventando palline. Nessuno sa perché alcuni intestini abbiano questa tendenza. In alcuni casi può essere dovuta a tensione nervosa. Spesso è difficile da curare. Talvolta, ma raramente, migliora apportando cambiamenti alla pappa o alla dieta. Il bambino può manifestare una stitichezza spastica a qualsiasi età. Fate riferimento al dottore.